Giunti quasi al termine della stagione dell’ “abbondanza”e in attesa che l’autunno ci regali i suoi frutti (meno abbondanti ma alquanto vari) ci siamo posti una “logica” domanda : “Cosa possiamo ancora offrire di buono, sano, genuino e, sopratutto, locale ?”. La risposta ci è giunta dalle vostre stesse domande che ci avete posto in questi pochi mesi di attività… “Hai questo o quello ? Mi servirebbe quest’altro, sto cercando…”.
Oggettivamente, vuoi per mancanza di spazio o di tempo, non ci è, e non ci sarà, possibile “produrre tutto” in proprio, ad esempio, non avendo a disposizione locali di confezionamento “a norma“, non possiamo preparare prodotti come marmellate e/o conserve varie; possiamo però “cercare nei dintorni“ rivolgendo il nostro sguardo a quelle tante, piccole e piccolissime realtà artigianali locali che sono il “fiore all’occhiello” di ogni territorio.
Non potremo più definirli “prodotti a km. 0” nel senso stretto del termine ma li chiameremo “prodotti biellesi“ essendo la provincia di Biella il “raggio d’azione” che ci siamo posti come limite massimo; un limite che non si riferisce al punto di acquisto ma, in senso più restrittivo, al luogo di produzione del prodotto stesso o della materia prima principale (“materia prima principale” perchè è piuttosto difficile, ad esempio per una marmellata, pretendere che anche lo zucchero sia di produzione locale…).
La selezione dei “fornitori“, oltre al raggio d’azione, si basa sulla conoscenza personale diretta e sulla visita dei luoghi di produzione. Al momento abbiamo scelto di proporre sin da subito uno di quei prodotti che sono un’eccellenza del biellese, il miele delle nostre colline. Il “prescelto” (o “malcapitato“, scegliete voi) è un apicoltore di Candelo; la “storia” dei sui alveari è, seppur marginalmente, legata a noi e vale la pena di raccontarla.
Fino a 5 anni fa avevamo anche noi parecchi alveari ma quando la persona che se ne occupava è venuta a mancare, non avendo il tempo materiale per occuparcene personalmente, siamo stati costretti a cederli ad un altro apicoltore che dopo un po’, per gli stessi nostri problemi, li ha a sua volta ceduti ad un terzo che le ha curate a livello hobbystico finchè ha potuto dopodichè, non riuscendo più a “stargli dietro” le ha affidate al “prescelto” di cui sopra. Quindi, dopo varie peripezzie, possiamo dire che il miele che proponiamo proviene in parte dalle “discendenti delle nostre api“, in più, considerando quanto percorrono normalmente per raccogliere il nettare, siamo certi che moltissime di loro vengano a “bottinare” proprio nel nostro orto e frutteto… (praticamente quasi un km. 0…).
Oltre al miele stiamo valutando la gestione di un “particolare frutteto” a Lessona ricchissimo di varietà antiche autoctone e non che, pur essendo “giovane“, ha già cominciato a dare i suoi primi frutti. Esso ha la non trascurabile caratteristica di poter offrire, grazie alla sua eterogeneità, frutta fresca anche in periodi impensabili come, ad esempio, varietà di fichi e pesche che maturano fino ad autunno inoltrato (novembre) oppure frutti poco conosciuti come le nespole e le mele cotogne (queste ultime per ottime marmellate) o quella che si presume sia stata “la progenitrice” di tutte le mele oggi conosciute (pianta che ormai si vede molto di rado, quasi scomparsa).
La fiducia che ci avete dimostrato ci “sprona” a fare sempre di più, abbiamo ancora molto da migliorare e ci stiamo impegnando il più possibile per riuscirci, il progetto “ortisconvolti” non è giunto a destinazione, sta continuando ad evolversi, non si ferma. Le idee sono tante e alquanto varie. Uno dei prossimi “obbiettivi” (per ora, visto i costi, solo “nel mirino“) sarà realizzare una serra di dimensioni “professionali” per poter offrire prodotti freschi per un lasso di tempo più lungo e, sapendo che “anche l’occhio vuole la sua parte“, dall’aspetto più accattivante senza che ciò interferisca minimamente con le qualità intrinseche che devono restare inalterate a cominciare dal “100% naturale“.